Valentina Di Paola

La siccità associata a El Niño ha ucciso 2,5 miliardi di alberi e piante in Amazzonia

(23 Luglio 2021)

A forest fire during the 2015 El Niño. CREDIT Erika Berenguer

(30Science.com) – Roma, 23 lug. –  La grande siccità e gli incendi in Amazzonia causati dal fenomeno climatico El Niño hanno provocato il decesso di 2,5 miliardi di alberi e piante, producendo ingenti quantità di emissioni pericolose. L’allarmante quadro emerge da uno studio, condotto dagli scienziati dell’Università di Lancaster, dell’Università di Oxford e della Società brasiliana di ricerca agricola, che hanno analizzato gli effetti derivanti dalla siccità estrema provocata dal fenomeno climatico El Niño, verificatosi nel 2015-2016.

Secondo i risultati del team, guidato da Erika Berenguer, l’aridità e gli incendi hanno contribuito alla morte di 2,5 miliardi di alberi e all’emissione di 495 milioni di tonnellate di anidride carbonica, associate a un’area che costituisce solo l’1,2 per cento dell’intera foresta pluviale amazzonica brasiliana. Questi dati, sottolineano gli autori, hanno implicazioni significative per gli sforzi globali volti al controllo del carbonio in atmosfera.

Secondo le previsioni attuali, gli episodi di siccità diventeranno più frequenti e intensi nel prossimo futuro. Esaminando l’epicentro di El Niño, Lower Tapajós nel Brasile, gli esperti hanno rivelato che alberi e piante nelle foreste colpite dalla siccità e dagli incendi hanno continuato a morire a un ritmo superiore alla norma per circa tre anni dopo l’evento, rilasciando quantitativi significativi di CO2 nell’atmosfera.

An Amazonian forest that burned during the 2015 El Niño. CREDIT Erika Berenguer

Le emissioni totali di carbonio nella sola regione del Lower Tapajós sono state superiori rispetto a quelle derivanti dalla deforestazione di un anno nell’intera Amazzonia. Dopo tre anni, solo poco più di un terzo delle emissioni è stato riassorbito dalla crescita delle piante. Questo dimostra che la funzione vitale dell’Amazzonia come pozzo di carbonio può essere ostacolata per anni a seguito di eventi di siccità estrema.

I nostri risultati – spiega Berenguer – evidenziano gli effetti enormemente dannosi e di lunga durata che gli incendi possono causare nelle foreste amazzoniche”.

Il gruppo di ricerca ha raccolto dati regolarmente da 21 zone nella foresta Amazzonica, documentando la diversa intensità della perdita di alberi nelle aree considerate. Stando alle stime dei ricercatori, dopo l’evento di El Niño, nella regione del Lower Tapajós sono morti circa 447 milioni di alberi di grandi dimensioni e 2,5 miliardi di piccola vegetazione.

Questo studio – commenta Jos Barlow della Lancaster Universityevidenzia la necessità di agire su diverse scale. Abbiamo bisogno di azioni mirate ed efficaci per affrontare il cambiamento climatico. Dobbiamo proteggere le foreste e le piante dalle conseguenze negative degli incendi”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e quest’anno ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).