(30Science.com) – Roma, 23 giu – Negli Stati Uniti può costare molto caro mettere al mondo un figlio. Anche se in possesso di un’assicurazione privata, una famiglia può arrivare a sborsare di tasca propria fino a 10mila dollari, nell’eventualità che il parto sia con taglio cesareo e che il neonato abbia bisogno di determinate cure. A porre l’attenzione sul tema è il Michigan Medicine, il complesso sanitario dell’Università del Michigan, in uno studio condotto dal pediatra e ricercatore Kao-Ping Chua.
“Negli Stati Uniti il parto è tra i principali motivi di ricovero. I risultati della nostra analisi mostrano come sia sorprendentemente alto l’onere finanziario che le famiglie devono sostenere, anche quelle assicurate”, ha spiegato il team leader dello studio. “In molti credono che, se assicurati, siano ‘protetti’ dalle spese. Non è vero, sfortunatamente, soprattutto quando il bambino ha anche bisogno di cure mirate”, ha aggiunto Chua.
“Mettere al mondo un bambino sano è abbastanza costoso, considerando le spese per pannolini, supporto e attrezzature. Aggiungere a queste – ha detto ancora – anche 10mila dollari di una fattura dell’ospedale può essere devastante per alcune famiglie”.
I ricercatori hanno analizzato i dati nazionali di 12 milioni di iscritti ad assicurazioni private in tutti gli Stati del Paese. Sono stati presi in esame 398.410 casi di parti, collegati ad almeno un ricovero neonatale coperto dallo stesso piano assicurativo familiare.
Complessivamente, la spesa media affrontata di tasca propria per il parto e i ricoveri neonatali è risultata pari a 3.068 dollari. Con un parto cesareo, il costo medio è salito a 3.389 dollari e, nell’eventualità di una terapia intensiva neonatale, il conto è lievitato a 4.969 dollari. Una cifra che ha superato i 10mila dollari nel 9% dei casi, quando è stata necessaria assistenza specializzata alla terapia intensiva. Dallo studio è emerso come solo il 30% dei parti e dei ricoveri siano coperti da piani sanitari altamente deducibili, ad esempio con rimborsi o con l’apertura di un conto di risparmio sanitario. (30Science.com)