(30Science.com) – Roma, 25 giu. – Un corpo celeste quasi delle dimensioni di un pianeta nano, proveniente dall’estrema periferia del Sistema Solare, si sta dirigendo verso la sua zona centrale. L’oggetto, nominato 2014 UN271 sul database dei piccoli corpi celesti del Jet Propulsion Laboratory (JPL) di Pasadena, è stato identificato dai dati del Dark Energy Survey, catturati tra il 2014 e il 2018.
Le stime sulle dimensioni di 2014 UN271 lo collocano tra i 100 ed i 370 chilometri, un’estensione notevole per una cometa che potrebbe far avvicinare questo oggetto transnettuniano alle dimensioni di un pianeta nano.
Il periodo orbitale stimato di questo corpo celeste è di quasi 604.000 anni e gli astronomi stanno per assistere al passaggio più vicino di questo incredibile viaggio di andata e ritorno. Attualmente, 2014 UN271 dista circa 20 unità astronomiche (AU) dal Sole (per riferimento, la Terra è a 1 AU dal Sole). Ciò significa che è già più vicino di Nettuno, che si trova a circa 30 UA; ha già viaggiato per 7 AU negli ultimi sette anni e raggiungerà il punto più vicino alla Terra nel 2031, quando passerà entro 10,9 AU dal Sole, raggiungendo quasi l’orbita di Saturno. Questo passaggio ravvicinato permetterà agli astronomi un’osservazione senza precedenti degli oggetti provenienti dalla Nube di Oort.
La Nube di Oort è una bolla sferica composta da miliardi di corpi celesti ghiacciati, come le comete, e che costituisce una delle zone più remote ed esterne del Sistema Solare. Si trova tra le 20.000 e le 100.000 AU dal Sole, si estende cioè fino a 1,5 anni luce di distanza dal centro del Sistema Solare.
Quando 2014 UN271 sarà abbastanza vicino al Sole svilupperà probabilmente la caratteristica chioma e coda delle comete, poiché il materiale ghiacciato sulla sua superficie sublimerà a causa del calore del Sole. Non sarà però osservabile ad occhio nudo da Terra, data la sua ragionevole scarsa luminosità confrontabile con quella del pianeta nano Plutone, ma sarà un’ottima occasione di studio nel 2031 tramite i grandi osservatori astronomici di prossima generazione.
Dopo il suo passaggio ravvicinato, 2014 UN271 tornerà indietro nell’oscura profondità del Sistema Solare, in un viaggio di ritorno di diversi secoli verso la Nube di Oort all’incredibile distanza di oltre 7.000 AU. (30Science.com)