(30Science.com) – Roma, 15 giu. – Dopo un decennio di progettazione e fabbricazione, la General Atomics, un appaltatore della difesa americano con sede a San Diego, si prepara alla consegna del primo modulo del Solenoide Centrale, il magnete più potente al mondo. Il magnete sarà un componente fondamentale di ITER, il reattore a fusione nucleare sperimentale sviluppato allo scopo di replicare l’energia del Sole. Acronimo di International Thermonuclear Experimental Reactor, ITER, che riprende anche il termine latino per ‘viaggio’, è una missione a cui partecipano 35 paesi. L’obiettivo principale del reattore, che sta prendendo forma nel sud della Francia, è quello di dimostrare che l’energia da fusione di idrogeno può essere ricreata in modo controllato sulla Terra.
Il Solenoide Centrale, il più grande dei magneti di ITER, sarà composto da sei moduli ed è uno dei principali contributi da parte degli Stati Uniti alla missione. Completamente assemblato, sarà alto 18 e largo 4,25 metri, peserà circa mille tonnellate, e con la sua forza magnetica potrebbe sollevare una portaerei a due metri di altezza. L’intensità di campo magnetico al suo interno raggiungerà 13 Tesla, circa 280 mila volte più potente del campo magnetico terrestre. Le strutture di supporto del Solenoide Centrale dovranno resistere a forze pari al doppio della spinta del decollo di una navetta spaziale. Il Solenoide Centrale svolgerà un ruolo fondamentale nella missione ITER.
“Questo progetto si colloca tra i più grandi, complessi ed impegnativi programmi con obiettivi magnetici mai intrapresi – dichiara John Smith, Direttore di Ingegneria e Progetti di General Atomics – credo di parlare a nome dell’intero team affermando che si tratta del progetto più importante e significativo della nostra carriera, un lavoro che ha il potenziale per cambiare il mondo”. I moduli centrali del Solenoide vengono prodotti presso il Magnet Technologies Center in California, e sei sezioni aggiuntive sono attualmente in fase di fabbricazione. Il secondo modulo verrà invece spedito ad agosto. “L’esperienza che stiamo acquisendo grazie alla missione ITER – osserva Kathy McCarthy, direttore del Project Office di ITER presso l’Oak Ridge National Laboratory – è estremamente preziosa per realizzare un percorso pratico e futuribile verso l’energia da fusione”.
“Il progetto ITER rappresenta la collaborazione scientifica più complessa della storia – sostiene Bernard Bigot, direttore generale dell’organizzazione ITER – tre continenti e aziende leader si sono impegnate nel 2006 a condividere le conoscenze tecnologiche e a unire le forze per concretizzare questa missione. Senza la partecipazione globale, il progetto non sarebbe arrivato tanto lontano”. Il materiale superconduttore utilizzato nei magneti di ITER è stato prodotto in nove stabilimenti situati in sei paesi, e la costruzione di ITER coinvolge più di 1 milione di componenti, prodotti in tutto il mondo. ITER sarà il primo dispositivo di fusione a produrre energia attraverso il plasma, spiegano gli esperti, per cui la reazione di fusione genererà grandi quantitativi di energia.
“La consegna del primo modulo del Solenoide Centrale – ritiene Michael Mauel della Columbia University – rappresenta un’entusiasmante pietra miliare e un importante risultato per gli Stati Uniti, che dimostrano una capacità centrale nella costruzione di magneti da record”. ITER sarà anche il primo dispositivo di fusione a mantenere la fusione per lunghi periodi di tempo, tanto che genererà 500 megawatt di potenza da fusione termica, un valore 30 volte più elevato rispetto a quanto raggiunto finora dal tokamak JET nel Regno Unito. Questa missione, osservano gli scienziati, sarà anche un banco di prova cruciale per le tecnologie, i materiali e i regimi fisici integrati necessari per la produzione commerciale di elettricità basata sulla fusione. “La fusione ha il potenziale per fornire energia sicura e rispettosa dell’ambiente durante questo secolo – sottolinea Bigot – con una fornitura globale di carburante quasi illimitata, abbiamo il potenziale per trasformare la geopolitica dell’approvvigionamento energetico. I nostri partner provenienti da Cina, Europa, India, Giappone, Corea del Sud e Russia si sono uniti per lavorare all’obiettivo comune di raggiungere un brillante futuro energetico”. (30Science.com)