Gianmarco Pondrano d'Altavilla

UK, un nuovo progetto mira a rendere il paese pronto per gravi carenze di cibo

(3 Febbraio 2025)

Roma – Un progetto da 2 milioni di sterline (circa 2,4 milioni di euro) mira a rendere il Regno Unito resiliente in caso di una grave mancanza di cibo, permettendo di affrontare anche le rivolte che ne deriverebbero. Il progetto, denominato Backcasting to Increase Food System Resilience nel Regno Unito, è guidato da esperti del Global Sustainability Institute dell’Anglia Ruskin University (ARU) e ha ricevuto 2.048.461 sterline di finanziamenti dal Biotechnology and Biological Sciences Research Council, parte di UK Research and Innovation (UKRI). Sulla base di una recente ricerca che ha rilevato che oltre il 40 per cento degli esperti alimentari ritiene che nei prossimi 10 anni nel Regno Unito saranno possibili o probabili disordini civili diffusi legati alla carenza di cibo. il nuovo progetto mira ad affrontare con urgenza le vulnerabilità dell’approvvigionamento alimentare del Paese. Attualmente il sistema alimentare del Regno Unito è ottimizzato per l’efficienza piuttosto che per la resilienza, basandosi in larga misura sulle importazioni, sulla manodopera stagionale e sulle catene di fornitura just-in-time. Ciò lo rende particolarmente vulnerabile a sconvolgimenti che potrebbero portare al collasso, definito come una situazione in cui la popolazione non ha accesso a cibo a prezzi accessibili, con conseguenti perdite di produttività economica, epidemie, fame estrema, malnutrizione o disordini civili. Tra le possibili cause di un simile crollo rientrano l’instabilità geopolitica e i conflitti in tutto il mondo, le pandemie, gli eventi meteorologici estremi aggravati dai cambiamenti climatici e i dazi commerciali. Il progetto mira a identificare e trovare modalità per attenuare i potenziali fattori che potrebbero portare al collasso e a dare priorità alle aree del sistema alimentare del Regno Unito che hanno urgente bisogno di rafforzare la propria resilienza. Per raggiungere questi obiettivi, i ricercatori lavoreranno a stretto contatto con le principali parti interessate, tra cui produttori alimentari, importatori, distributori e rivenditori. L’Anglia Ruskin University sta guidando il progetto in collaborazione con esperti dell’Università di York, della London School of Hygiene & Tropical Medicine, dell’Università del West of England e della Royal Agricultural University. Tra gli altri partner figurano WTW, la Food Farming & Countryside Commission, il Food Ethics Council, WRAP, DEFRA, Trussell, Sustain, Better Food Traders, Samworth Brothers, la Food Standards Agency, l’Institute of Grocery Distributors e il WWF. Il professor Aled Jones , direttore del Global Sustainability Institute presso l’Anglia Ruskin University (ARU), ha affermato: “Il progetto Backcasting to Increase Food System Resilience nel Regno Unito rappresenta un investimento importante per comprendere in che modo gli shock futuri potrebbero avere un impatto significativo sul sistema alimentare del Regno Unito e come possiamo rafforzare la resilienza a questi eventi. Il sistema alimentare è esposto a vari rischi, dal cambiamento climatico e dalla perdita di biodiversità agli eventi geopolitici, come guerre o cyberterrorismo. È fondamentale supportare gli stakeholder del sistema alimentare del Regno Unito, dagli agricoltori alla vendita al dettaglio, lavorando con loro per sviluppare le loro conoscenze e realizzare una trasformazione verso la resilienza. Il progetto prevede anche tirocini all’interno di organizzazioni incentrate sulle sfide del sistema alimentare, per comprendere meglio gli interventi possibili e consentire di apprendere e condividere lezioni più ampie. Questi tirocini saranno aperti a dottorandi di tutto il Regno Unito e saranno annunciati nel 2026”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla