Roma – Il tumore al pancreas è in crescita in tutti i Paesi industrializzati e lo è anche in Italia. Per fortuna, anche la ricerca sta facendo progressi, piccoli passi in avanti, che per diventare sempre più veloci e mirati hanno bisogno del supporto di tutti.
Ecco perché Fondazione Humanitas per la Ricerca ETS, da sempre in prima fila nella lotta a questo tipo di carcinoma, ha deciso di invitare il 21 novembre, in occasione della Giornata internazionale per la lotta contro il Tumore al Pancreas pazienti, ricercatori, associazioni di malati, donatori e ambasciatori della ricerca per un momento di condivisione e confronto.
L’evento si terrà alle ore 15.00 nel Building 8 dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas in via Manzoni 113, a Rozzano (Mi) e prevede l’intervento di 5 ricercatori, la presentazione di un podcast di Lucilla Giagnoni e l’interramento dei bulbi di tulipani.
Questi fiori non solo simboleggiano la ricerca, che va coltivata e curata costantemente per poter fiorire, ma a primavera, una volta sbocciati, diventeranno un omaggio colorato per i pazienti del day hospital oncologico. I bulbi sono disponibili anche online fondazionehumanitasdonazioni.com/coltivalacura a fronte di una donazione minima di 15 euro.
Durante l’evento verranno presentati i più importanti sviluppi della ricerca condotta in Humanitas, che punta a rendere il tumore del pancreas sempre più curabile. «Questa neoplasia è al 4° posto come mortalità, per questo ogni piccolo progresso è fondamentale – spiega il professor Alessandro Zerbi, responsabile della Chirurgia Pancreatica all’IRCCS Istituto Clinico Humanitas e docente di Humanitas University. Grazie al sostegno di Fondazione Humanitas per la Ricerca e alla collaborazione tra l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas e Politecnico di Milano abbiamo generato un modello artificiale del pancreas, chiamato “phantom”. Questo progetto beneficia anche dell’expertise in bioingegneria e stampa 3D del nuovo 3D Innovation Lab, recentemente istituito presso Humanitas University. Il materiale artificiale che compone il phantom è molto simile a quello naturale di cui è fatto il pancreas, per questo il phatom è perfetto sia per il training di chirurghi e specializzandi, sia per individuare strumenti sempre più adatti per la chirurgia del pancreas, come colle o fili di sutura resistenti agli acidi pancreatici».
Un altro passo avanti in Humanitas nella ricerca è il progetto che mira alla creazione di organoidi: sono modelli tridimensionali coltivati a partire da cellule tumorali del paziente che preservano l’eterogeneità cellulare, l’architettura e il patrimonio genetico del tumore originale. «Semplificando possiamo dire questi modelli sono repliche in miniatura di tumori umani – chiarisce il professor Zerbi.
L’uso e lo sviluppo di questi modelli ci permette di studiare la malattia a livello biologico in modo più approfondito, perché ci consentono di riprodurre fedelmente le caratteristiche del tumore in laboratorio, offrendo un modello estremamente realistico per lo studio della biologia tumorale, la scoperta di biomarcatori specifici, lo sviluppo di nuovi farmaci e la personalizzazione delle terapie per ciascun paziente. È un progetto ambizioso che punta a innovare l’approccio alla ricerca oncologica e alla medicina di precisione, offrendo nuove opportunità per migliorare le prognosi e ottimizzare le cure dei pazienti, grazie a una piattaforma sperimentale all’avanguardia che integra tecnologia avanzata e competenze multidisciplinari».
Questo studio, di grande rilevanza e complessità, è iniziato da circa un anno e viene effettuato in collaborazione con i laboratori dell’Anatomia Patologica dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas, Rozzano (Mi) e il Laboratorio di Medicina di Precisione diretto dal professor Salvatore Piscuoglio. A dimostrazione, ancora una volta, di come in Humanitas non solo le cure sono multidisciplinari, ma anche la ricerca segue questo approccio per ottenere risultati sempre più mirati.
Multidisciplinare è anche un altro filone di ricerca che sfrutta l’Intelligenza Artificiale per analizzare e integrare a 360° i dati di radiomica, genomica, trascrittomica e microbiota/metaboloma nell’ adenocarcinoma del pancreas. A questo progetto, finanziato anche con i fondi del PNRR, partecipano non solo radiologi, endoscopisti, ricercatori, bioinformatici e oncologi di Humanitas, ma anche ingegneri del Politecnico di Milano e studiosi dell’Ismett di Palermo. Lo scopo della ricerca è caratterizzare nel modo più completo possibile i tumori pancreatici, per riuscire ad avere una descrizione più precisa e puntuale, capire meglio quale possa essere la prognosi e predire, anche grazie a un modello costruito con l’AI, la risposta al trattamento dopo la chemioterapia e/o l’intervento chirurgico.(30Science.com)