Roma –Le isole Filippine vantano una cultura marittima tecnologicamente avanzata risalente a oltre 35.000 anni fa. Lo rivela uno studio condotto dall’Ateneo de Manila University, in collaborazione con esperti e istituzioni internazionali, pubblicato su Archaeological Research in Asia. Il Mindoro Archaeology Project, frutto di 15 anni di ricerche archeologiche innovative, ha portato alla luce una ricca serie di reperti nell’arcipelago filippino, in particolare sull’isola di Mindoro, località Ilin, San Jose, Sta. Teresa e Magsaysay.

Esempi di tecnologia antica rinvenuti a Mindoro e dintorni. In senso orario, dall’alto a sinistra: una gola da pesca in osso (A) e un possibile frammento di gola (B); pietre-martello (AF), utensili di ciottoli (GL) e piombi per reti (M, N); utensili da taglio in ossidiana provenienti da Mindoro (in alto) e Palawan (in basso), con composizione chimica simile; e asce di vongola gigante Tridacna (A, B) e un utensile a conchiglia (C).
Credito
Foto e figure di A. Pawlik; dopo Pawlik et al. 2025; Pawlik&Piper 2019; Neri et al., 2015
Questi includono resti umani, ossa animali, conchiglie e utensili di pietra, osso e conchiglia, che testimoniano una sofisticata capacità di sfruttamento delle risorse terrestri e marine da parte dei primi Homo sapiens presenti nell’area. Mindoro, come la maggior parte delle isole principali delle Filippine (esclusa Palawan), non è mai stata collegata alla terraferma del Sud-est asiatico da ponti terrestri, rendendo necessari attraversamenti marittimi per raggiungerla. Ciò ha probabilmente stimolato lo sviluppo di tecnologie nautiche avanzate, che permettevano di pescare specie di mare aperto come bonito e squalo e di mantenere collegamenti culturali e commerciali con popolazioni distanti nella vasta regione di Wallacea. Una delle scoperte più significative riguarda l’uso innovativo delle conchiglie come materia prima per utensili, con asce realizzate da conchiglie di vongole giganti, Tridacna, risalenti a 7.000-9.000 anni fa, simili a manufatti trovati fino a 3.000 km di distanza, in Papua Nuova Guinea. Inoltre, una tomba umana di circa 5.000 anni fa sull’isola di Ilin, con sepoltura in posizione fetale e copertura di lastre di calcare, mostra affinità con pratiche sepolcrali diffuse nel Sud-est asiatico, indicando reti ideologiche e sociali condivise. Questi risultati indicano che Mindoro e le isole filippine facevano parte di una vasta rete marittima preistorica, in cui si svilupparono strategie di sussistenza avanzate e tecnologie nautiche sofisticate, facilitando scambi culturali e tecnologici per millenni. Il Mindoro Archaeology Project contribuisce così a colmare importanti lacune nella conoscenza della preistoria filippina e ridefinisce il ruolo cruciale della regione nella migrazione e nell’adattamento umano nel Sud-est asiatico insulare. In conclusione, lo studio sottolinea come le popolazioni antiche delle Filippine fossero dotate di competenze marittime e tecnologiche avanzate già 35.000 anni fa, dimostrando un elevato grado di complessità culturale e connessione regionale nell’età della pietra.(30Science.com)

