(30Science.com) – Roma, 16 gen. – La sottovariante ricombinante SARS-CoV-2 XBB.1.5 sta crescendo rapidamente negli Stati Uniti, portando un’ulteriore sostituzione Ser486Pro rispetto a XBB.1 e superando BQ.1.1 e altre sottolinee XBB. Il meccanismo alla base di una trasmissibilità così elevata è dovuto ad una maggiore affinità di legame con il recettore delle nostre cellule ACE2, rispetto a BQ.1.1 e XBB/XBB.1. Presenta immunoevasione, ovvero sfugge agli anticorpi prodotti da precedenti esposizioni a ceppi diversi del virus e agli anticorpi monoclonali disponibili al momento.
XBB.1.5 è un discendente di Omicron XBB dovuti ad un evento di ricombinazione tra le sottovarianti BA.2.75 and BA.2.10.1.
Il risultato è che XBB.1.5 è altamente trasmissibile pur mantenendo la capacità di Omicron di eludere il sistema immunitario. Tuttavia, le proprietà di evasione immunitaria di XBB.1.5 non dovrebbero essere sopravvalutate. Sebbene la sottovariante possa, in una certa misura, schivare gli anticorpi conferiti dai vaccini o dall’esposizione precedente, non eviterà completamente il sistema immunitario. Infatti XBB.1.5 fatica a sfuggire all’immunità cellulare conferita dalle cellule T killer, che agiscono distruggendo le cellule infettate dal virus anche se gli anticorpi non riescono a impedire a tali cellule di essere infettate in primo luogo. Questa risposta delle cellule T aiuta a prevenire malattie gravi. Al momento non ci sono prove che suggeriscano che XBB.1.5 causi una malattia più o meno grave o sintomi diversi, rispetto alle precedenti sottovarianti di Omicron.
Inoltre, i farmaci antivirali COVID come Paxlovid e remdesivir sono efficaci contro XBB.1.5. Entrambi questi farmaci, impediscono la replicazione del virus.(30Science.com)