Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Alzheimer, Cattaneo (EBRI), lecanemab passo importante ma necessario andare avanti

(1 Dicembre 2022)

 

(30science.com) – Roma, 1 dic. – “Ferma restando la necessità di approfondire i dati, i risultati del nuovo trial sul lecanemab rappresentano sicuramente un passo importante nella lotta all’Alzheimer”, così Antonino Cattaneo, presidente dell’EBRI (European Brain Resarch Institute) ha commentato lo studio apparso sul “New England Journal of Medicine” e dedicato al farmaco lecanemab, che avrebbe rallentato il declino della memoria del 27 per cento in 18 mesi in pazienti affetti dall’Alzheimer, provocando però in diversi casi effetti collaterali anche gravi. “È la prima volta che si arriva così avanti nella sperimentazione di un anticorpo in grado di colpire maggiormente le protofibrille solubili, precursori delle placche dell’Alzheimer. Questo è assai rilevante perché in passato buona parte dei farmaci non riusciva ad essere così preciso e disperdeva il proprio effetto sulle placche stesse, che non sono di per se stesse pericolose come le protofibrille”. Questo non significa però che il morbo sia sconfitto. Spiega Cattaneo: “non solo saranno necessari più dati e nuovi studi per saggiare gli effetti del lecanemab, non solo il farmaco pare portare effetti collaterali molto rilevanti, ma vanno anche sottolineati due punti: il primo è che il farmaco riesce ad agire in forme iniziali della malattia; e in secondo luogo gli effetti positivi sembrano comunque ancora relativamente contenuti”. Nell’ottica di Cattaneo, più che un punto di arrivo, il lecanemab va considerato un punto di partenza: “ quello che speriamo di ottenere in futuro sono farmaci in grado di attaccare la beta amiloide al livello ancora più iniziale e specifico degli oligomeri solubili e che soprattutto – e questo è l’approccio dell’ EBRI – riescano a colpire gli oligomeri già all’interno dei neuroni, prima che venga compiuto qualsiasi danno”. (30science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla