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Solar Orbiter realizza il filmato della corona solare a più alta risoluzione mai registrato

(27 Ottobre 2022)

(30Science.com) – Roma, 27 ott. – La missione Solar Orbiter guidata dall’ESA ha vissuto il suo secondo incontro ravvicinato con il Sole. Fornisce dati più straordinari e con una risoluzione più elevata che mai.
Il momento di avvicinamento più vicino è avvenuto il 12 ottobre alle 19:12 UTC (21:12 CEST), quando Solar Orbiter era solo il 29% della distanza della Terra dal Sole. Il 13 ottobre quando l’Extreme Ultraviolet Imager (EUI) della navicella spaziale ha restituito il film con la più alta risoluzione della corona silenziosa mai realizzato con qualsiasi strumento.

Ogni pixel di questo film si estende per 105 km sulla superficie del Sole. Ciò significa che se EUI guardasse la Terra da questa distanza, il nostro intero pianeta si estenderebbe solo per 120 pixel. Il film stesso contiene 2048 in tutto, il che significa che 17 Terre si adatterebbero fianco a fianco in questa immagine.

La corona è l’atmosfera esterna del Sole. È definito silenzioso quando c’è poca attività solare apprezzabile come brillamenti o espulsioni di massa coronale. Questo film, e altri presi durante l’incontro, mostrano la natura dinamica della corona del Sole calda da un milione di gradi. Il gas elettricamente caricato qui, noto come plasma, è in costante movimento, guidato e accelerato dai cambiamenti del campo magnetico del Sole. Gli archi di plasma luminoso nel film sono tenuti in posizione da anelli di magnetismo che irrompono nella corona dall’interno del Sole.

Il Sole sta attualmente aumentando per un picco nei suoi livelli di attività, noto come massimo solare, nel 2025. Quindi è probabile che le viste di una corona tranquilla diventino più rare nei prossimi anni.

Il Sole lancia un vento solare di particelle che fuoriesce dal Sistema Solare. Ha origine nella corona ma il meccanismo preciso con cui ciò accade è poco compreso. Indagare su questo fenomeno è un obiettivo chiave per i fisici solari e uno dei principali obiettivi scientifici di Solar Orbiter.

Questo particolare incontro ha beneficiato del rapido volo di Solar Orbiter in direzione della Terra. Ciò ha consentito il downlink di molti più dati. Ha inoltre consentito di effettuare osservazioni coordinate delle caratteristiche solari con telescopi basati sulla Terra, dal 21 ottobre in poi.

“Non vedo l’ora che i dati di tutti e dieci gli strumenti vengano scaricati nelle prossime settimane, e quindi la comunità scientifica mondiale sarà molto impegnata a scoprire nuove cose utilizzando questo set di dati unico”, afferma Daniel Müller, Project Scientist dell’ESA per Solar Orbiter.

Solar Orbiter è una missione spaziale di collaborazione internazionale tra ESA e NASA, gestita dall’ESA. (30Science.com)

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