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Intervista: Colleoni (OGS) “mezzo metro di innalzamento medio globale del livello del mare è una cifra probabile”

(26 Ottobre 2022)
(30Science.com) – Roma, 26 ott. -“L’entità del contributo dell’Antartide ai futuri cambiamenti climatici è fonte della maggior parte dell’incertezza nelle proiezioni dell’innalzamento del livello del mare, con implicazioni significative” ha spiegato Florence Colleoni, glaciologa dell’OGS che ha partecipato a diverse campagne del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide* e recentemente alla conferenza di Venezia sull’innalzamento del livello del mare”. “Il riscaldamento degli oceani – ha spiegato – innesca processi di instabilità sulle piattaforme galleggianti sulla costa dell’Antartide che durano per diversi secoli e portano a un innalzamento del livello del mare di diversi metri. A causa dell’elevata capacità termica dei ghiacciai e delle calotte polari, l’innalzamento del livello degli oceani avrà un impatto su diverse generazioni, il che significa che i ghiacciai e le calotte continueranno a sciogliersi per diversi secoli o millenni, anche se riuscissimo a fermare oggi il riscaldamento”.
Qual è il quadro generale della situazione sotto il profilo delle conoscenze sullo stato della Calotta Antartica?
La calotta Antarctica si sta sciogliendo prevalentemente nella sua parte occidentale, ma non in superficie (in contrasto, la Groenlandia si scioglie in superficie d’estate). In questa zona, il ghiaccio terrestre si appoggia sul fondale oceanico e questo lo rende vulnerabile al riscaldamento oceanico in corso. Quando il ghiaccio terrestre scorre e raggiunge l’oceano, comincia a galleggiare e forma delle piattaforme di ghiaccio, spesse in media da 250 a 400 metri. Sotto queste piattaforme, l’oceano circola e porta il calore alla base della calotta che ripone sul fondale qualche km più in sù e assottiglia le piattaforme di ghiaccio che galleggiano. Queste piattaforme agiscono come un tappo. Se si disintegrano il flusso di ghiaccio terrestre verso l’oceano si intensifica e porta a discariche di ghiaccio importante nell’oceano che contribuiscono ad accelerare l’innalzamento del livello del mare.
In quest’ottica come dobbiamo leggere le notizie che di volta in volta ci arrivano dal Polo Sud che parlano di distacchi di enormi ghiacciai o di ondate di calore particolarmente intense?
Queste notizie in sé potrebbero non essere un problema se non fossero cosi frequenti. Ci sono sempre eventi estremi, anche ai poli. Quello che rende queste notizie “brutte” è il fatto che questi eventi estremi sono sempre più frequenti. Tuttavia, i distacchi spettacolari di icebergs giganti rimangono difficili da interpretare. Quando il ghiaccio terrestre raggiunge l’oceano, si distaccano degli icebergs. Questo processo fa parte del ciclo naturale dei ghiacciai costieri. Pero nell’ultima decade, questi distacchi sono stati più frequentemente legati a eventi climatici (atmosferici ed oceanici) estremi come onde di calore (anche marine). Il clima sta cambiando e di fatto anche tutte le dinamiche atmosferiche ed oceaniche, piano piano si modificano. L’Artico è il Polo che di più subisce l’impatto di questo riscaldamento globale,ma anche il Polo Sud ormai è colpito sempre di più.
I modelli e gli scenari cosa ci dicono? quale potrebbe essere quello che, stando ai dati reali, potrebbe essere il più plausibile?
Tutti gli scenari portano allo scioglimento più o meno importante delle calotte polari, sia della Groenlandia, che dell’Antartide. I dati paleoclimatici recuperati in Antartide, oppure a largo dell’Antartide confermano che purtroppo, tutti gli scenari sono plausibili,  anche quello più pessimista (SSP 8.5). Anzi, lo scenario più ottimista (SSP 1.9) che corrisponde al traguardo fissato dagli accordi di Parigi nel 2015 sta diventando quello meno plausibile…
Che implicazioni avrebbe sul livello dei mari? e delle correnti oceaniche?
L’intervallo di proiezioni indica un innalzamento tra circa 23 e 88 cm alla fine del 21simo secolo e quindi in questa ottica, mezzo metro di innalzamento medio globale del livello del mare è una cifra probabile. Il rilascio di acqua dolce nell’oceano contribuisce a modificare il trasporto di calore tra un emisfero e l’altro. Questo equilibrio è importante siccome regola il clima su tutto il globo. Se per esempio si scioglierà tanto la Groenlandia, si innescherà una catena di retroazioni che porterà al rallentamento della circolazione termoalina nell’emisfero nord, ed a un accumulo calore oceanico nell’emisfero Sud. A sua volta, questo accumulo di calore nell’oceano meridionale amplifica lo scioglimento dell’Antartide che poi rallenta di conseguenza la circolazione termoalina a Sud,trasferendo il calore accumulato verso l’emisfero Nord. Quindi il risultato è una amplificazione dello scioglimento sia a Nord che a Sud.
Quanto durerà questo processo?
Queste dinamiche interemisferiche si svolgono su scala millenaria, ma i primi effetti si notano già dopo qualche decade o pochi secoli. Infatti i modelli climatici che tengono conto di questi processi mostrano che nel 2100, si notano i primi effetti, molto lievi, di questa grande retroazione tra emisfero Nord ed emisfero Sud.(30Science.com)
* “ Il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide è finanziato dal MUR (Ministero dell’Università e Ricerca) e coordinato dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) per le attività scientifiche, e dall’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) per l’attuazione operativa delle Spedizioni”
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