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SERVIZI PUBBLICI: DIGITALE OK PER 75% ITALIANI

(5 Aprile 2022)

 

(30Science.com) Roma, 5 apr. – La svolta digitale c’è e viene considerata positiva dal 75% dei cittadini italiani di ogni fascia d’età. E’ quanto emerge dalla ricerca Italiani e digitale”, condotta dall’Istituto Piepoli e presentata a Roma, nel parlamentino del Cnel di Villa Borghese, nell’ambito dell’incontro organizzato da Fondazione Italia Digitale in collaborazione con FlixBus sul tema “Servizi pubblici digitali, opportunità e nuove sfide. Dai trasporti alla sostenibilità fino al nuovo rapporto tra PA e cittadino”. Dall’analisi dei dati raccolti emerge una fiducia anche nel rapporto con l’informazione proveniente dal web e dai social, affidabile per il 64% del campione, e nel grado di sicurezza dei servizi digitali offerti, 80%.

Tra i canali più utilizzati al primo posto restano i siti web e le app (60%) seguiti dagli sportelli fisici (25%) e dai social network, che continuano la loro scalata inarrestabile tra le modalità preferite di contatto tra PA e cittadino (21%). Ottima anche la percezione del fenomeno della digitalizzazione, vista come semplificazione (48%) e dello smart working che viene sentito come un’opportunità per rendere l’organizzazione del lavoro più flessibile e moderna (73%) e come mezzo per favorire l’integrazione delle categorie più fragili (84%).

A tal proposito e per mettere a sistema tutto quello che è stato fatto finora per il 90% degli italiani è necessario un ampio piano nazionale di cultura digitale, la cui caratteristica predominante deve essere la facilità e semplicità (35%). Numeri, ha detto Francesco Di Costanzo, presidente della Fondazione Italia Digitale, che confermano l’importanza dei processi di digitalizzazione dei servizi e della divulgazione della “cultura digitale”, vera e propria mission della Fondazione.

Nella prima tavola rotonda su “La sfida della digitalizzazione del trasporto passeggeri” l’intervento di Patrizio Caligiuri, direttore Affari Istituzionali e Comunicazione Pago PA, che ha sottolineato come il quadro di riferimento sia quello europeo, dove l’Italia “ha compiuto molti passi avanti soprattutto negli ultimi sei anni, con un grande impegno da parte degli enti locali. Nel 2021, come pago Pa, abbiamo registrato operazioni per un controvalore di 34 miliardi di euro, con 41milioni di italiani che usano la piattaforma. La app ‘Io’ conta 28 milioni di download”. Tra le novità future quella di una nuova infrastruttura per riceve atti amministrativi in digitale ed un’altra per l’erogazione di servizi di welfare.

Alessandro Morelli, viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, ha fatto il punto sulle più importanti iniziative del Governo: “Il processo di digitalizzazione non deve lasciare indietro nessuno e l’Europa non deve però rimanere a guardare rispetto allo sviluppo delle nuove tecnologie. In quanto alla PA, occorre contemplare gli investimenti e la formazione del capitale umano, senza dimenticare il ruolo dei privati. Nei trasporti ancor più fondamentale per semplificare, dare maggiori servizi e migliorare la qualità della vita“.

Enza Bruno Bossio, segretaria, IX Commissione Camera dei Deputati, ha sottolineato come la PA sia molto indietro in tema di innovazione digitale: “Mancano ad esempio, nell’ambito della mobilità, i processi da digitalizzare. Il decreto infrastrutture ha tracciato un percorso, ma manca ancora lo strumento attuativo“.

Proprio in tema di mobilità, Andrea Incondi, managing director FlixBus Italia ha messo in evidenza alcune delle criticità del comparto di riferimento: “In Italia ci vogliono sei mesi per attivare una nuova linea di trasporto collettivo, magari tre mesi per modificarla perché nel frattempo sono cambiate le esigenze di mobilità su una determinata tratta. Tutto questo, invece, accade in poche settimane in altri paesi europei. Ci vogliono dalle 90 alle 150 pagine di carte per queste autorizzazioni da inviare ad enti diversi. Flixbus, con 300 linee attive, produce una immensità di carta che potrebbe essere sostituita con un processo interamente digitale. Attendiamo – ha concluso – il decreto attuativo sullo snellimento dei processi“.

Paola Pierantozzi, segretaria Adiconsum delega trasporti ha sottolineato come “la digitalizzazione sia fondamentale per migliorare e ridisegnare il modo di viaggiare in ottica sostenibile (ambientale ed economica) con attenzione ai cittadini più fragili. Da qui la proposta di una «piattaforma terza – magari a gestione pubblica – che possa garantire trasparenza e confronto tra i vettori per dare un servizio ancora migliore a chi viaggia”.

Andrea Giuricin, editorialista, ha invece raccontato le nuove prospettive del trasporto tra guida autonoma ed elettrificazione. Nel panel su ‘Sostenibilità digitale e nuovo rapporto con i cittadini’ è intervenuto Mario Nobile, direttore generale per i sistemi informativi e statistici Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, che ha raccontato il progetto Mas (Mobility as a service) che il digitale consente di attivare contemplando gli operatori privati come quelli del trasporto pubblico locale. Stefano Epifani, presidente della Fondazione per sostenibilità digitale ha sottolineato la necessità che le piattaforme digitali siano più sostenibili, mentre Livio Gigliuto, direttore Fondazione Italia Digitale e vice presidente Istituto Piepoli, ha illustrato le risultanze della recente indagine sul rapporto tra italiani e digitale:

Per otto italiani su dieci – ha spiegato Gigliuto – è sicuramente una opportunità e gli over 54 sono la fascia più appassionata al tema. Inoltre la metà degli italiani usa il web per usufruire dei servizi pubblici. I cittadini, dunque, si aspettano un grande piano di cultura di cultura digitale per andare verso una maggiore semplificazione, sicurezza e formazione“. Al panel hanno partecipato anche Davide Falasconi, responsabile innovazione dipartimento per la trasformazione digitale Presidenza del Consiglio dei Ministri ed Efisio Espa, docente Luiss e consigliere Cnel.(30Science.com)

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