Alessandro Berlingeri

15 milioni di dollari per de-estinguere il mammut lanoso

(14 Settembre 2021)

(30Science.com) – Roma, 14 set. – Una tecnologia genetica emergente di “de-estinzione” verrà utilizzata per ripristinare il mammut lanoso nella tundra artica. Ad annunciare la sua intenzione di realizzarlo è stata la nuova società Colossal, in collaborazione con il professore di genetica George Church dell’Università di Harvard. La “de-estinzione” di alcune specie avrebbe il potenziale di guarire o ripristinare molti ecosistemi danneggiati o ormai completamente perduti e quindi di aiutare a rallentare, o addirittura arrestare, gli effetti del cambiamento climatico.

I co-fondatori della Colossal Ben Lamm e George Church. Credit: Colossal.

Nello stile fantascientifico del film Jurassic Park di Steven Spielberg, in cui parti mancanti del DNA dei dinosauri venivano compensate con sequenze appartenenti a rospi, la Colossal afferma che mira a inserire sequenze di DNA di mammut lanosi, raccolte da resti ben conservati nel permafrost e nelle steppe ghiacciate, nel genoma degli elefanti asiatici, per creare un “ibrido elefante-mammut“.

La possibilità di poter riportare in vita le specie ormai estinte e le enormi implicazioni etiche che ne derivano, sono da sempre state l’”elefante nella stanza” della genomica. La società americana di bioscienze insiste però di essere in grado di poterlo fare.

Mai prima d’ora l’umanità è stata in grado di sfruttare il potere di questa tecnologia per ricostruire gli ecosistemi, guarire la nostra Terra e preservare il suo futuro attraverso il ripopolamento di animali estinti“, ha affermato l’amministratore delegato della Colossal e co-fondatore Ben Lamm.

I mammut lanosi potrebbero ancora camminare di nuovo nell’Artico, se la società di bioscienze Colossal sarà in grado di utilizzare tecniche di modifica genetica per riportare in vita le specie estinte.

I mammut lanosi vagavano per gran parte dell’Artico e coesistevano con i primi umani che cacciavano questi enormi erbivori resistenti al freddo per il cibo e usavano le sue zanne e le sue ossa come strumenti. Gli animali si estinsero circa 4.000 anni fa. Per decenni, gli scienziati hanno recuperato frammenti di zanne, ossa, denti e capelli di mammut per estrarre e cercare di sequenziare il DNA del mammut.

I vasti schemi migratori del mammut lanoso sono stati considerati fondamentali per preservare la salute ambientale della regione artica. Colossal, che ha raccolto 15 milioni di dollari per il suo obiettivo, afferma che il ripristino in natura di questi animali ha il potenziale per rivitalizzare le praterie artiche, una vasta regione con importanti proprietà di lotta ai cambiamenti climatici, come l’accumulo del carbonio e la soppressione del metano.

Oltre a riportare in vita antiche specie estinte, come il mammut lanoso, saremo in grado di sfruttare le nostre tecnologie per aiutare a preservare le specie in pericolo di estinzione che sono sull’orlo dell’estinzione e ripristinare gli animali in cui l’umanità ha contribuito alla loro scomparsa“. (30Science.com)

Un’illustrazione di un mammut lanoso maschio adulto naviga su un passo di montagna nell’Alaska artica, 17.100 anni fa. L’immagine è prodotta da un dipinto originale a grandezza naturale dell’artista James Havens, che è ospitato presso l’Università dell’Alaska Museum of the North. Credit: James Havens / Alaska Museum of the North.

Alessandro Berlingeri
Adoravo parlare di Fantascienza con mia madre prima di dormire e tirar fuori strane teorie anziché ascoltare le favole della buonanotte. La conseguenza? Una laurea in Fisica all’Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" con una tesi sui “Metodi per la Ricerca di Pianeti Extrasolari”. Mi dedico dal 2008 alla Divulgazione Scientifica ovunque sia possibile, nelle scuole, in grandi eventi pubblici, in musei, in grandi strutture scientifiche di Roma, radio, televisione, internet.. ovunque! Ho affiancato il tutto alle mie passioni di tutta una vita: il nuoto, la musica, il cinema ed ogni sfaccettatura nerd che si possa immaginare.