Valentina Di Paola

Vaccini: studio, Sputnik V efficace contro l’Alpha, ma non funziona bene contro la Beta

(26 Luglio 2021)

(30Science.com) – Roma, 26 lug. – Il vaccino Sputnik V, sviluppato in Russia dal Centro nazionale di ricerca epidemiologica e microbiologica N. F. Gamaleja, è efficace nel neutralizzare la variante Alpha di SARS-CoV-2, mentre protegge in modo meno efficiente contro la Beta. A questa conclusione giunge un piccolo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, condotto dagli scienziati della Icahn School of Medicine del Mount Sinai, a New York.

Credit: AlexFedini, Pixabay.

Il team, guidato da Benhur Lee, ha esaminato i campioni di sangue di 12 individui in Argentina che avevano ricevuto due dosi del vaccino russo. Le sperimentazioni cliniche del farmaco, condotte dal 7 settembre al 24 novembre 2020, hanno suggerito un’efficacia del 91,6%, che però si riferisce principalmente al ceppo originale.

Per conoscere l’adeguatezza del vaccino Sputnik V nel neutralizzare le varianti emergenti, gli autori hanno utilizzato virus ricombinanti portatori delle mutazioni della proteina spike SARS-CoV-2 trovate nelle varianti Alpha e Beta e i campioni di siero di 12 partecipanti argentini. Il sangue era stato prelevato a distanza di un mese dal completamento del ciclo vaccinale.

Stando ai risultati del gruppo di ricerca, Sputnik V è sufficientemente efficace nel neutralizzare la variante Alpha (B.1.1.7), emersa per la prima volta in Inghilterra. I dati mostrano tuttavia un’attività moderatamente ridotta contro la mutazione E484K, presente in diversi varianti di preoccupazione, e un’efficacia significativamente ridotta contro la B.1.351, meglio conosciuta come Beta.

Gli scienziati sottolineano che sarà necessario proseguire le ricerche coinvolgendo coorti più numerose, ma la capacità della variante Beta e della mutazione E484K di sfuggire alla neutralizzazione anticorpale nei campioni analizzati suggerisce che il controllo di alcuni ceppi potrebbe richiedere l’aggiornamento dei vaccini attualmente in distribuzione. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e quest’anno ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).