(30Science.com) – Roma, 20 lug. – Un percorso attraverso le attività spaziali del secolo scorso, fino alle missioni in via di sviluppo, per enfatizzare l’importanza della cooperazione tra enti di ricerca e mondo accademico. Questo il tema del workshop “Scienza e ricerca spaziale italiana tra passato e futuro”, un evento organizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), e tenutosi oggi in modalità ibrida. Coordinato dall’agenzia insieme al Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), l’Istituto nazionale di astrofisica (INAF), l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), l’evento è stato indetto allo scopo di ripercorrere i progetti italiani associati allo spazio.
Tra i relatori Giorgio Saccoccia, presidente dell’ASI, Maria Cristina Messa, Ministro dell’Università e della Ricerca, Bruno Tabacci, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche spaziali, Ferruccio Resta, presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr, Marco Tavani, presidente dell’Inaf e Antonio Zoccoli, presidente dell’Infn.
“Lo spazio è futuro, e, come tale, non può che fondarsi su innovazione, ricerca e scienza – ha dichiarato Giorgio Saccoccia – sono temi nei quali l’Italia ha una tradizione di eccellenza straordinaria. Le attività spaziali in Italia sono nate grazie ad importanti obiettivi scientifici”.
“L’Italia si può definire un paese spaziale – interviene Maria Cristina Messa – siamo stati tra le prime nazioni a lanciare satelliti in orbita, siamo tra i fondatori dell’Agenzia spaziale europea (ESA) e oggi ne siamo oggi il terzo paese contribuente”.
“Le prossime sfide che il nostro Paese è chiamato ad affrontare a cominciare dalla presidenza del G20 riguardano anche per lo spazio la piena attuazione del PNNR, che dedica al settore 2,3 miliardi di euro – ricorda Bruno Tabacci – sarà necessario spendere bene queste risorse con onestà, trasparenza e puntualità”.
Dopo gli interventi dei relatori, l’incontro si è articolato con panel di approfondimento dedicati a diversi settori, introdotti dal direttore della Direzione Scienza e Ricerca dell’ASI Mario Cosmo. Scienziati e tecnici della comunità scientifica nazionale hanno illustrato le attività spaziali dal passato al futuro, enfatizzando l’importanza della cooperazione tra enti e università, in un connubio che da anni rende l’Italia una delle eccellenze nel panorama scientifico internazionale. “Giornate come questa – dichiara Cosmo – sono davvero importanti, perché permettono di avviare un percorso essenziale percorso in un momento molto attivo del settore spaziale. Spero che spunti come quelli di oggi si ripetano nel tempo con cadenza periodica. Il dialogo tra i protagonisti della ricerca spaziale che deve essere instaurato si fonda sui contenuti, sul confronto e sulle nuove idee”. (30Science.com)