Lella Simone

Anche i pomodori hanno un sistema nervoso

(21 Luglio 2021)

(30Science.com) – 20 lug. – Quando vengono mangiati dagli insetti, i pomodori inviano segnali elettrici al resto della pianta per avvisarli del pericolo. Proprio in maniera simile al modo in cui il nostro sistema nervoso avverte l’organismo di una ferita o di un danno.

La scoperta è dei ricercatori della Università Federale di Pelotas in Brasile pubblicata sulla rivista Frontiers in Sustainable Food Systems. Secondo lo studio, i messaggi sembrano aiutare la pianta ad attivare difese come il rilascio di perossido di idrogeno, una sostanza chimica reattiva che combatte le infezioni microbiche dei tessuti danneggiati. Il sistema nervoso umano utilizza cellule specializzate chiamate neuroni per inviare segnali elettrici tra le diverse parti del corpo.

Le piante mancano di neuroni, ma hanno tubi lunghi e sottili chiamati xilema e floema per spostare la linfa tra le radici, le foglie e i frutti. Gli ioni carichi che fluiscono dentro e fuori questi tubi possono propagare segnali elettrici intorno a diverse parti della pianta in modo simile ai neuroni, sebbene si sappia molto meno del processo nelle piante che negli animali. I ricercatori dell’Università Federale di Pelotas in Brasile, guidati dalla dottoressa Gabriela Niemeyer Reissig avevano già scoperto, in un lavoro precedente, che le foglie fisicamente danneggiate inviano segnali elettrici ad altre foglie.

In un nuovo studio, hanno voluto indagare se ciò potesse accadere con la frutta. Gli esperti hanno analizzato piccole piante di pomodoro ciliegino (i pomodori sono un frutto, in botanica) mettendole all’interno di gabbie di Faraday, che bloccano i campi elettrici esterni, e confinando i bruchi della falena Helicoverpa armigera sulla superficie del frutto all’interno di sacchetti di plastica. Gli elettrodi posizionati nei gambi dei frutti hanno mostrato che i modelli di attività elettrica sono cambiati durante e dopo che i bruchi hanno iniziato a mangiare. Inoltre, variavano a seconda che i frutti fossero maturi o verdi. “L’attività elettrica del frutto cambia costantemente ogni secondo“, afferma Niemeyer Reissig. C’è stato anche un aumento dei livelli di perossido di idrogeno prodotto da frutti e foglie non toccati su una pianta attaccata. “Questo è probabilmente per evitare infezioni microbiche del tessuto vegetale danneggiato o come strategia per causare la morte cellulare nella regione colpita, prevenendo la diffusione di agenti patogeni“, afferma Niemeyer Reissig. (30Science.com).

Lella Simone