Valentina Di Paola

Il primo satellite costruito in legno verrà lanciato quest’anno

(16 Giugno 2021)

(30Science.com) – Roma, 16 giu. – Si chiama WISA Woodsat, è un cubesat di compensato, un nano-satellite di un decimetro cubo di volume, che pesa circa un chilogrammo, e verrà lanciato quest’anno come parte di una missione, progettata da Arctic Astronautics con la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). L’azienda finlandese, che produce cubesat, si pone l’obiettivo di testare il comportamento e la durata di questi pannelli di compensato nelle condizioni estreme dello spazio e valutarne l’idoneità per le future missioni volte all’esplorazione del cosmo.

Il satellite, che dovrebbe decollare a bordo del vettore Electron di Rocket Lab nel novembre di quest’anno, sarà dotato di due telecamere, una delle quali punterà sul dispositivo, in modo che gli scienziati possano osservare e monitorare i cambiamenti nella superficie di compensato del satellite. “La sostanza di base è la betulla – afferma Samuli Nymanm, ingegnere capo di Woodsat e co-fondatore di Arctic Astronautics – usiamo lo stesso legno che si potrebbe acquistare in un negozio di ferramenta, ma lo trattiamo in modo da diminuire il tasso di umidità del materiale”.

Il legno viene infatti posto in una camera termica priva di aria affinché possa asciugarsi, e un sottile strato di ossido di alluminio viene applicato per aumentarne la resistenza. Questa prassi dovrebbe evitare che il legno rilasci gas nell’ambiente spaziale e proteggere la superficie dall’esposizione all’ossigeno atomico corrosivo, una sostanza che ha danneggiato le coperte termiche delle prime missioni dello Space Shuttle. Il piccolo satellite trasporterà anche una serie di sensori di pressione che monitoreranno la pressione nelle cavità di bordo, specialmente nei primi giorni in orbita. Il cubesat eseguirà un esperimento per testare l’uso di un nuovo materiale plastico elettricamente conduttivo stampato in 3D, il che potrebbe aprire la strada a un possibile uso di questa tecnica per la realizzazione di cavi di alimentazione direttamente nello spazio. Il piccolo satellite è alimentato da nove piccole celle solari e un payload radioamatoriale consentirà agli hobbisti di trasmettere segnali radio e immagini in tutto il mondo.

Il know-how e le conoscenze acquisite da questa missione – osserva Matti Anttila, direttore della divisione Business Development Space and Defence presso la società di design tecnologico Huld, altro partner del progetto – potrebbero portare a nuove ed entusiasmanti prospettive in futuro. Siamo davvero elettrizzati da questa missione”. Un modello di prova del WISA Woodsat ha effettuato con successo un volo di prova stratosferico lo scorso sabato dall’Heureka Science Center di Vantaa, in Finlandia. L’obiettivo principale di questa breve missione, decollata alle 12:25 (ora italiana) di sabato 12 giugno, era quello di utilizzare i sistemi e le apparecchiature fotografiche del satellite in condizioni simili a quelle spaziali. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e quest’anno ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).