(30Science.com) – Roma, 16 giu. – Il monopolio europeo dei dati potrebbe aver compromesso la tempestività delle previsioni relative all’eruzione del vulcano Nyiragongo. Questo è quanto sostiene il personale dell’Osservatorio vulcanico di Goma (GVO), che ha redatto una missiva destinata al presidente della Repubblica Democratica del Congo, accusando i partner europei di aver privato gli esperti di dati utili, grazie ai quali sarebbe stato possibile probabilmente salvare delle vite.
Il 22 maggio scorso, infatti, il vulcano Nyiragongo ha eruttato, spazzando via la città di Goma e provocando decine di morti. Firmata dal leader sindacale Zirirane Bijandwa Innocent, la lettera afferma che la direzione del GVO ha sperperato il denaro proveniente dai donatori internazionali, lasciando senza stipendio il personale per diversi mesi. La missiva sostiene inoltre che i partner del GVO, tra cui il Museo reale per l’Africa Centrale (MRAC), in Belgio e l’European Center for Geodynamics and Seismology (ECGS), in Lussemburgo, esercitino troppa influenza sulla leadership dell’osservatorio.
“Il GVO è stato preso in ostaggio – formula l’accusa – da un piccolo gruppo di neocolonialisti scientifici”. Adrien Oth, direttore scientifico dell’ECGS, si è dichiarato sorpreso delle accuse rivolte alle istituzioni europee, definendole insinuazioni “ingiuste e infondate”. I tagli all’osservatorio sono giunti al culmine nel 2020, quando la Banca Mondiale non ha rinnovato il sostegno finanziario alla struttura, che si è ritrovata priva di strumentazioni adeguate a gestire le emergenze e impossibilitata a proseguire le ricerche in modo efficiente. “Abbiamo trascorso circa sei mesi senza accesso ai dati – afferma un membro dello staff di GVO – siamo rimasti anche senza connessione internet”.
L’accesso al web è stato ripristinato ad aprile grazie al Volcano Disaster Assistance Program (VDAP), un programma di soccorso statunitense. La denuncia del personale mette in luce la fragilità del rapporto tra il personale dell’Osservatorio e i suoi partner europei. “Gli scienziati del GVO sembrano subire un atteggiamento di mobing da parte dei partner europei – sottolinea Jonathan Esole, matematico nato nella Repubblica Democratica del Congo – come se non fossero utili ad altro che alla raccolta di dati”. Oth respinge con decisione queste affermazioni, indicando l’impegno a lungo termine della collaborazione nei confronti dell’osservatorio. Nella lettera si evince anche l’accusa di aver minimizzato i segnali di pericolo nelle settimane precedenti all’eruzione. “Un team internazionale di sismologi – ribatte Oth – ha confermato l’assenza di ovvi precursori. In ogni caso, il nostro contributo non può e non deve essere considerato come sostitutivo del lavoro quotidiano del dipartimento di sismologia del GVO”.
Su richiesta del ministro della scienza della Repubblica Democratica del Congo, gli scienziati europei raggiungeranno la città di Goma per incontrare i leader del GVO. Secondo Oth, il ministro ha ribadito l’importanza della partnership europea per il progetto di ricerca dell’osservatorio. “Il GVO manifesta difficoltà dal punto di vista strutturale – commenta – ma si tratta di problemi politici legati alla mancanza di risorse e a una gestione inadeguata, problemi che devono essere risolti dalle autorità congolesi”. Esole sottolinea infine che, nonostante la necessità di una migliore leadership per l’osservatorio, il rapporto del GVO con MRAC ed ECGS non sembra equilibrato. “Non ci sono vulcani in Belgio o Lussemburgo – sostiene – per studiare i fenomeni vulcanici gli scienziati europei hanno bisogno dei dati raccolti a Goma, per cui questa dovrebbe essere una partnership a doppio senso, non sarebbe equo pensare che si tratti di una collaborazione di tipo assistenziale nei confronti del GVO”. (30Science.com)