Lella Simone

Scienza: barriere coralline inizieranno a scomparire nel 2054

(14 Giugno 2021)

(30Science.com) – Roma, 14 giu. – Le barriere coralline faticano a rigenerarsi e dal 2054 si rischia l’estinzione di questo straordinario habitat. Ad essere responsabili sono i cambiamenti climatici anomali, che ostacolano la produzione degli scheletri dei coralli. Questi, infatti, si erodono più velocemente di quanto possano rigenerarsi. Per capire lo stato di salute di queste preziose formazioni sottomarine, i ricercatori della Southern Cross University di Lismore, in Australia hanno analizzato 36 barriere coralline in 11 paesi, tra cui la Grande Barriera Corallina in Australia e Shiraho Reef in Giappone. Hanno scoperto che la velocità con cui le barriere coralline depositano nuovo carbonato di calcio è diminuita di circa il 4% all’anno dal 1970. La ricerca è pubblicata sulla rivista Communications Earth & Environment La tendenza è già iniziata: alcuni coralli nella parte settentrionale del Florida Reef Tract hanno raggiunto il punto di crescita zero. Se questa situazione continua, nel 2054 si raggiungerà il livello in cui i coralli smetteranno del tutto di crescere mentre le loro strutture di carbonato di calcio inizieranno a dissolversi nell’oceano.
Per riprodursi, i coralli utilizzano un processo noto come calcificazione che lavora alla costruzione del proprio scheletro.  L’acidificazione degli oceani sta rendendo più difficile la calcificazione in quanto riduce la concentrazione di ioni carbonato nell’acqua. A ostacolare la riproduzione, anche altri eventi meteorologici anomali come ondate di calore e cicloni. “Abbiamo scoperto che le alghe marine stanno aumentando in concomitanza con il calo della calcificazione, il che indica uno spostamento della funzionalità dell’ecosistema verso il dominio delle alghe”, hanno dichiarato i ricercatori.
“Per rallentare o fermare questa tendenza, dobbiamo affrontare con urgenza il cambiamento climatico”, affermano gli esperti. “Le barriere coralline a livello globale sono già state gravemente colpite, ma l’unica speranza per preservarle è nella riduzione globale delle emissioni di gas serra e nei progetti locali per migliorare la qualità dell’acqua”.(30Science.com)

Lella Simone