Lella Simone

Nuovo robot per esplorare gli abissi marini

(20 Giugno 2021)

(30science.com) – Roma, 20 giu. – Ci sono abissi marini ancora inesplorati, perché gli strumenti di osservazione sono ingombranti o rumorosi e disturbano la fauna marina. Ora, un nuovo robot marino, silente e discreto, riesce a calarsi negli abissi del mare per scoprire la misteriosa vita che si cela. Si chiama Mesobot ed è stato messo a punto dagli scienziati della Woods Hole Oceanographic Institution del Massachusetts, in collaborazione con il dipartimento di Aereonautica e Astronomia della Stanford University e con il supporto del Monterey Bay Aquarium Research Institute, Moss Landing.

Mesobot riesce a calarsi nella zona mesopelagica che si trova tra i 200 metri e 1 chilometro di profondità. Ogni notte, migliaia di piccoli pesci e creature marine risalgono dagli abissi per centinaia di metri fino alla superficie marina per nutrirsi di fitoplancton; appena prima dell’alba il flusso si inverte e questi animali tornano nelle acque profonde. Questa migrazione ciclica quotidiana – detta migrazione verticale diel (DVM) – svolge una importante funzione di regolazione del clima catturando grandi quantità di CO2. I dati di ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Science Robotics.

Marine Imaging Technologies

Mesobo è un robot di appena 250 chilogrammi non collegato a una fonte di alimentazione o con un cavo in fibra ottica leggero ed è in grado di muoversi sotto la superficie senza essere avvistato. Questo dispositivo subacqueo riesce a tracciare creature sottomarine che di solito sfuggono all’osservazione senza disturbarle e potrebbe aiutarci a comprendere meglio la più grande migrazione quotidiana marina.
Abbiamo cercato di ridurre al minimo tutti i meccanismi che secondo noi avrebbero spaventato gli animali“, afferma Dana Yoerger della Woods Hole Oceanographic Institution in Massachusetts, che ha sviluppato Mesobot con i suoi colleghi. “Abbiamo realizzato qualcosa che non disturba i pesci marini, che non ha luci intense e non fa molto rumore”. Usando una telecamera a luci rosse collegata, Mesobot può quindi monitorare i loro movimenti per un lungo periodo di tempo. “Stiamo cercando di capire la vita quotidiana di questi animali“, afferma Yoerger.

Nella baia di Monterey in California, Mesobot è stato in grado di immergersi a una profondità di 200 metri e filmare Solmissus, o medusa “da cena”, così come alcune specie di larve giganti, che fungono da filtratori che sembrano un paio di polmoni traslucidi. Il robot ha seguito la medusa per 4 minuti e un tunicato per più di 40 minuti, prima di dover tornare in porto. In base all’utilizzo di energia in queste missioni live, il team pensa che Mesobot possa monitorare per un giorno senza problemi.

“Comprendere i nostri oceani giocherà un ruolo chiave per i futuri obiettivi globali di sostenibilità. La vastità e impenetrabilità degli oceani per gli umani significa che l’unico modo per continuare le indagini sistematiche su larga scala dovranno coinvolgere inevitabilmente la robotica”. afferma Nick Hawes dell’Università di Oxford. In futuro, i ricercatori hanno intenzione di schierare Mesobot per missioni più lunghe che ci forniranno maggiori informazioni sull’attività del mare. (30science.com)

Lella Simone