Valentina Di Paola

La pandemia potrebbe causare crisi nell’industria del caffè

(29 Giugno 2021)

The Rutgers-led research team drew on recent studies of the fungal disease, which has severely impacted several countries across Latin America and the Caribbean over the last decade. CREDIT Zach Guido

 

(30science.com) – Roma, 29 giu. – Gli effetti socio-economici di Covid-19 potrebbero provocare una grave crisi nell’industria di produzione del caffè. A questa conclusione giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, condotto dagli scienziati della Rutgers University, dell’Università dell’Arizona, dell’Università delle Hawaii a Hilo, del Centre de coopération internationale en recherche agronomique pour le développementn (CIRAD), della Santa Clara University, della Purdue University e dell’Università di Exeter.

Il team, guidato da Kevon Rhiney della Rutgers University, ha valutato i potenziali impatti della pandemia sull’industria del caffè, uno dei prodotti agricoli più diffusi al mondo. Covid-19, spiegano gli autori, si aggiunge a una serie di difficoltà preesistenti per l’industria del caffè, quali una serie di riforme istituzionali, la continua alterazione dei prezzi di mercato, le temperature in aumento e la dilagante presenza di parassiti delle piante.

COVID-19’s socio-economic effects will likely cause another severe production crisis in the coffee industry, according to a Rutgers University-led study. CREDIT Zack Guido

I ricercatori hanno esaminato studi recenti sulla malattia fungina che interessa le piante di caffè e si è diffusa in diversi paesi dell’America Latina e dei Caraibi nell’ultimo decennio. Gli esperti hanno considerato come le epidemie passate abbiano influito sui raccolti e gli investimenti nelle coltivazioni e le conseguenze di Covid-19 su lavoro, disoccupazione, politiche di confine internazionali e ordini da casa. Stando alle analisi degli scienziati, le perturbazioni legate alla pandemia potrebbero provocare una nuova crisi.

Il nostro lavoro – osserva Rhiney – mostra che i focolai di malattie delle piante rappresentano fenomeni socioeconomici complessi. È necessario affrontare queste problematiche tenendo sotto controllo l’epidemia, salvaguardando i mezzi di sussistenza degli agricoltori e incrementando la resilienza delle piante ai possibili shock futuri”.

La pandemia da Covid-19, aggiungono gli autori, evidenzia l’interconnessione delle vulnerabilità e dei punti di forza del sistema globale. “Una buona catena di approvvigionamento di caffè – conclude Rhiney – è possibile solo tramite il benessere di tutti gli ecosistemi coinvolti. Riconoscere il ruolo di ogni anello della catena è fondamentale per produrre e sostenere i profitti. In questo senso è necessario che vi sia un trattamento più equo di parti essenziali del processo di produzione, come la salute umana, la sicurezza alimentare e la sostenibilità”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e quest’anno ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).