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Esa, degrado forestale è il principale motore della perdita di carbonio nell’Amazzonia brasiliana

(10 Giugno 2021)

(30Science.com) – Roma, 10 giugno – Il degrado delle foreste è diventato il più grande processo che determina la perdita di carbonio nell’Amazzonia brasiliana. Sono questi i risultati di uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori guidati da Philippe Ciais il leader scientifico per il progetto Regional Carbon Cycle Assessment and Processes, nell’ambito dell’iniziativa Climate Change dell’ESA pubblicato su Nature Climate Change. Sebbene sia la deforestazione che il degrado forestale siano dannosi per la salute delle foreste, c’è una differenza tra i due. La deforestazione si verifica quando le foreste vengono completamente disboscate e convertite. Quando le foreste vengono degradate, la loro salute peggiora e perdono la capacità di sostenere la fauna selvatica e le persone.
Le foreste svolgono un ruolo cruciale nel ciclo del carbonio terrestre assorbendo e immagazzinando grandi quantità di carbonio dall’atmosfera, mantenendo fresco il nostro pianeta. Tuttavia, il degrado e la deforestazione delle foreste, in particolare nelle regioni tropicali, stanno causando il rilascio nell’atmosfera di gran parte di questo carbonio immagazzinato, esacerbando il cambiamento climatico. Gli autori hanno stimato che l’Amazzonia brasiliana ha registrato una perdita lorda cumulativa di 4,45 Peta grammi di Carbonio (Pg C) contro un guadagno lordo di 3,78 Pg C, con una perdita netta di 0,67 Pg C di biomassa fuori terra nell’ultimo decennio. Il degrado forestale (73%) ha contribuito tre volte di più alla perdita lorda di vegetazione rispetto alla deforestazione (27%), dato che l’estensione territoriale del degrado supera quella della deforestazione. Secondo il coautore Philippe Ciais, “Questa perdita netta di carbonio dalla foresta amazzonica brasiliana è equivalente a sette anni di emissioni di anidride carbonica fossile da parte del Regno Unito”. Gli autori dello studio hanno utilizzato i dati a microonde per tutte le stagioni della missione Soil Moisture and Ocean Salinity (SMOS) dell’ESA , in particolare il set di dati sulla profondità ottica della vegetazione progettato da INRAE ​​Bordeaux, insieme ai set di dati sul cambiamento dell’area forestale dallo spettroradiometro di imaging a risoluzione moderata della NASA e dal tipo Phased Array di JAXA Radar ad apertura sintetica a banda L.(30Science.com)

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