Valentina Di Paola

Covid: CureVac non soddisfa i criteri minimi di efficacia

(17 Giugno 2021)

(30Science.com) – Roma, 17 giu. – CVnCoV, il vaccino antiCovid a mRNA sviluppato dalla società olandese CureVac, ha dimostrato un’efficacia del 47 per cento contro la malattia durante la sperimentazione di fase IIb/III, insufficiente per i criteri di successo stabiliti dagli organismi regolatori. Annunciati tramite un comunicato stampa  i risultati del trial derivano dallo studio HERALD, condotto su 40 mila soggetti arruolati partecipanti in dieci paesi dell’America Latina e dell’Europa. I dati preclinici, comunicati all’Agenzia europea per i medicinali (EMA), sono stati accettati per la pubblicazione sulla rivista Nature Communications.

L’indagine, fa sapere l’azienda, proseguirà fino all’analisi finale e la totalità delle informazioni verrà valutata durante il percorso normativo. Per la sperimentazione di fase IIb/III, sono stati considerati 134 casi di Covid-19, 124 dei quali sequenziati per identificare la variante che ha causato l’infezione. Stando ai risultati ottenuti, solo un caso sembrava attribuibile al ceppo originale, mentre il 57 per cento derivava dalle Varianti di preoccupazione (Voc), e la maggior parte dei restanti è stata associata alle mutazioni identificate per la prima volta in Perù e in Colombia. Il profilo di sicurezza di CVnCoV risulta tuttavia favorevole.

Speravamo in un risultato più positivo – commenta Franz Werner Haas, amministratore delegato di CureVacma dimostrare un’elevata efficacia in un contesto così ricco di varianti è molto impegnativo. La presenza di tante mutazioni sottolinea l’importanza di sviluppare vaccini di nuova generazione in divenire man mano che emergono nuovi ceppi potenzialmente preoccupanti”. CureVac prevede di proseguire i trial nel terzo trimestre del 2021, con l’obiettivo di introdurre il vaccino nel 2022, previa approvazione normativa. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e quest’anno ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).