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USA, verso nuova rete quantistica nel 2022?

(15 Giugno 2021)

(30Science.com) – Roma, 14 giu. – Entro la fine dell’anno, gli automobilisti nelle più grandi aree metropolitane degli Stati Uniti, compresi i sobborghi di New York City, potrebbero inconsapevolmente guidare sui tenui fili di una rete nuova e potenzialmente rivoluzionaria: un “Internet quantistico”, grazie a studiosi della Stony Brook University, USA. Miliardi di dollari sono stati investiti nella ricerca su computer e sensori quantistici, ma molti esperti affermano che i dispositivi prospereranno solo quando saranno collegati l’uno all’altro su lunghe distanze. La visione è parallela al modo in cui il web ha trasformato il personal computer da una macchina da scrivere e una console di gioco glorificate a un portale di telecomunicazioni indispensabile. Attraverso l’entanglement, una strana proprietà della meccanica quantistica una volta derisa da Albert Einstein come un “effetto spettrale distante“, i ricercatori mirano a creare collegamenti intimi e istantanei su lunghe distanze. Un’internet quantistica potrebbe saldare telescopi in array ad altissima risoluzione, sincronizzare con precisione gli orologi, produrre reti di comunicazione ipersicure per la finanza e le elezioni e rendere possibile l’elaborazione quantistica da qualsiasi luogo. Potrebbe anche portare ad applicazioni che nessuno ha ancora sognato. Per ottenere una rete efficiente si avrà bisogno dell’equivalente quantistico dei ripetitori ottici, i componenti delle reti di telecomunicazioni odierne che mantengono forti i segnali luminosi su migliaia di chilometri di fibra ottica. Un vero ripetitore quantistico, concordano la maggior parte degli esperti, rimane lontano anni e potrebbe infine utilizzare tecnologie comuni nei computer quantistici di oggi, come superconduttori o ioni intrappolati, piuttosto che diamanti o nuvole atomiche. Mentre i fisici lavorano per perfezionare i ripetitori, si sta correndo per collegare i siti all’interno di singole aree metropolitane, per le quali i ripetitori non sono necessari. In uno studio pubblicato su “arXiv” a febbraio, Eden Figueroa, (nella foto in evidenza) un fisico della Stony Brook University ha inviato fotoni da due memorie di nubi atomiche nel suo laboratorio attraverso 79 chilometri di fibre commerciali al Brookhaven National Laboratory, dove i fotoni sono stati fusi, un passo verso l’entanglement end-to-end. Entro il prossimo anno, ha in programma di distribuire due delle sue memorie quantistiche, compatte alle dimensioni di un minifrigorifero, a metà strada tra la sua università e l’ufficio di New York City della sua società startup, Qunnect, per vedere se aumentano le probabilità che i fotoni sopravvivano al viaggio. Reti quantistiche embrionali sono in costruzione anche nelle regioni di Boston, Los Angeles e Washington, DC e due reti collegheranno l’Argonne National Laboratory e il Fermi National Accelerator Laboratory in Illinois a diverse università dell’area di Chicago. (30Science.com)

 

 

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